Come svolgere un ruolo maschile meglio degli uomini
Leadership: sostantivo femminile.
Così come: proattività, disciplina, generosità, relazione, interazione…
Sono convinta che non si tratti di una semplice coincidenza semantica; il genere femminile
insito in questi vocaboli deve necessariamente far parte della nostra stessa natura.
Sia che rivestiamo un ruolo operativo o dirigenziale, il denominatore comune sta nella passione che muove le nostre azioni.
“Chi dice donna, dice danno!”
Quante volte abbiamo sentito questo adagio? E nella leadership femminile?
Personalmente, lo considero un gioco di parole riduttivo e superficiale.
Cosa significa essere donna?
Significa racchiudere in sé un microcosmo, significa essere delle privilegiate.
Noi donne, istintivamente e quotidianamente, mettiamo in gioco una lunga serie di qualità: siamo curiose, empatiche, resistenti, disciplinate, fantasiose, coraggiose, generose, attente, eque… appassionate per tutto ciò che abbiamo a cuore.
Siamo riflessive (a volte cervellotiche!) ma non stiamo troppo a pensare se e quando è il caso di dare il nostro contributo, lo facciamo e basta.
Insomma, essere donna è una sfida che non annoia mai.
Leadership al femminile
Cosa significa essere donna-leader nella quotidianità lavorativa?
Significa potersi conquistare il proprio spazio, rendere riconoscibili le nostre qualità e competenze.
Perché lavorare, per noi donne, è un’attività fondamentale per la nostra identità, come garanzia di indipendenza e riconoscimento sociale.
E se il nostro obiettivo è quello di “esserci”, di venire riconosciute per il nostro contributo, meritando ruoli di guida, diventa fondamentale mettersi in discussione e porsi quesiti in ordine a tutti gli equilibri aziendali e alle nostre responsabilità.
Quanto apprendere ancora e come apprenderlo?
Che fare se si avverte malcontento intorno a noi?
Quali modalità devono accompagnare il nostro spirito di iniziativa?
Come far convergere le esigenze in capo al progetto d’impresa con le esigenze dei singoli?
Come relazionarsi in modo coerente e proficuo, generando benessere lavorativo?
E altri interrogativi ancora.
Le donne sul lavoro: come sono considerate?
Per la nostra attitudine alla disciplina, alla dedizione, al senso di responsabilità,
siamo a tutti gli effetti risorse preziose e affidabili. Ma è realmente così che siamo viste?
Seppur negli ultimi anni abbiamo assistito a una progressiva sensibilità alla parità di ruoli, gli ostacoli quotidiani alla nostra crescita professionale sono ancora molto presenti e spesso ci impediscono di occupare posizioni apicali, come un minor numero di promozioni rispetto ai colleghi, diffidenza e pregiudizio sulle nostre capacità.
Il quotidiano lavorativo della donna
Quando riscontriamo che, nel nostro quotidiano lavorativo, fattori come anche quelli citati ci fanno vivere il costante disagio di crederci fuori posto, sia perché ci sentiamo al di sopra del contesto o perché ci sentiamo inadeguate rispetto alle richieste, allora diventa fondamentale comprendere e gestire tutte le dinamiche in gioco, permettendoci di dipanare la matassa di relazioni, azioni e reazioni che conducono ad una sana e proficua interazione, minimizzando o eliminando le zone d’ombra in cui il nostro ruolo non può essere riconosciuto e apprezzato.
Quali sono le dinamiche della leadership femminile?
E soprattutto, siamo disposte ad ammettere che l’unicità dell’essere donna porta con sé
inevitabilmente momenti di limite, mentale e fisico, legati alle tante variabili fisiologiche?
Per avere un’esistenza ricca, abbiamo bisogno di relazione.
Se poi entriamo nella sfera lavorativa, a maggior ragione questa necessità cresce.
Come donna, quali sensibilità mantenere per essere un riferimento umanamente credibile per la mia squadra?
Caratteristiche della leadership femminile: essere donna e anche capo?
Essere donna-leader, di un’azienda, non significa per forza avere un contratto di lavoro Quadro, ma più ampiamente essere un riferimento, qualunque sia il ruolo ricoperto.
Grazie alle nostre peculiarità di empatia, capacità di valorizzazione del contesto, mentalità aperta e pronta a cogliere le sfide, e molta più propensione all’inclusione e alla parità di genere, siamo in grado di recare innegabili vantaggi all’ambiente di lavoro e a tutti i collaboratori, anche senza essere “un capo”.
La mia esperienza personale, come riferimento, maturata sul campo, mi ha indotto a pensare di poter essere utile anche alle lavoratrici che, scegliendo la formazione di Imprinting Academy e il corso “Leadership al femminile” hanno finalmente deciso di portare alla luce le loro capacità.